Pasiphae Inc. [in Italian]

Grazie per avermi chiamato. Mi chiamo Dedalo: inventore, programmatore e designer di robot. Avete letto il curriculum, forse avete sentito parlare di me… Beh, si sono proprio quel Dedalo.

Già, già, quello del progetto Mino; avrete sentito un mucchio di storie… la maggior parte sono balle. Sarò franco: è vero che non mi sono preoccupato molto di cosa sarebbe venuto fuori dal progetto Mino. Sono un ingegnere, uno bravo, non per vantarmi, ma tra i migliori. La Pasifæ Inc. aveva un problema da risolvere e tutti i soldi che servivano per farlo. Begli uffici, laboratori magnifici, colleghi molto svegli, ottimo stipendio, assicurazione sanitaria e pensione integrativa fantastiche, tutti i bonus, macchina aziendale… Tutto quello che uno può desiderare, e anche più. Ma soprattutto, quel progetto era una sfida pazzesca. Veramente impossibile. C’era molta ricerca da fare, e nessun limite e bel budget per i prototipi… fantastico! I requisiti del progetto erano chiarissimi: la compagnia sapeva esattamente quello che voleva, anche se era qualcosa di assolutamente… ehm… non convenzionale. E, modestamente, solo io potevo farlo, e loro lo sapevano. Sapete la storia, si trattava di accoppiare un dispositivo Toroidale Poseidon a… beh, magari scendo nei dettagli un’altra volta…

Ma sul serio, credetemi, non è stato per i soldi. Era l’idea di mettermi alla prova, di affrontare e superare il problema tecnico. Come ha detto una volta quel tizio, Oppenheimer, si quello della bomba atomica: «quando vedi qualcosa che è tecnicamente dolce, vai avanti e discuti su cosa farci dopo solo dopo che hai ottenuto il tuo successo». E’ esattamente quello che ho fatto. Ho ottenuto un successo. Ho costruito il robot. Era un gioiello, una bellezza, ha funzionato alla perfezione al primo colpo, non un difetto, neanche una sbavatura. Beh, certo, come potevo prevedere le conseguenze? Era la prima volta che si faceva una cosa del genere… Ragazzi, certo, devo ammettere onestamente che quello che è venuto fuori era una cosa francamente spaventosa, e capisco che a quelli del governo scocciava vederlo andare in giro a spaventare la gente: “è inquietante” dicevano. Però non potevano nemmeno farlo sparire e alla fine si sono posti seriamente il problema di cosa farci. Era un problema tecnico difficile e complicato, così hanno dovuto assumermi di nuovo e ho personalmente disegnato e inventato “Il Labirinto ®”. Un gran bel brevetto. Tecnicamente si trattava di un “dispositivo aperto di confinamento orientativo” concepito per contenere il risultato del progetto Mino, ma senza rinchiuderlo. Non per vantarmi, ma vi assicuro che anche quello era un bell’oggetto: una soluzione elegante, un disegno raffinato, perfino artistico. E funzionava benissimo: la Pasifæ Inc. era deliziata. Ma quei maledetti burocrati del governo si sono ancora messi di mezzo: erano scocciati per i costi di manutenzione e per via di tutti quegli incidenti con quelli che non riuscivano ad uscire… Ma era colpa mia? E io che ci potevo fare? Eppoi questo è il progresso, vogliamo forse tornare al medioevo? Però quei maledetti hanno inventato un sacco di balle, finchè alla fine mi hanno chiuso dentro a Il Labirinto®, e così ho dovuto ingegnarmi di nuovo, questa volta per scappare… E quello, signori, è stato veramente il mio capolavoro, ma anche il mio più grande dolore. Costruire le ali, imparare a volare… Dio che conquista, che emozione! Nessuno aveva mai fatto nulla del genere prima di me! Ma il mio povero Icaro, il mio bambino, il mio prodigio… era troppo giovane, troppo audace. Glielo dissi almeno cento volte: la tecnologia devi imparare a controllarla, devi conoscerne bene i limiti, i rischi, devi prevedere i dettagli, il caso peggiore, anticipare tutti le possibili conseguenze delle tue azioni… eh... Scusate la commozione, ma questa è una storia troppo triste, per favore non fatemi parlare ancora.

… Ma, così va la vita, e bisogna andare avanti… Ehm, sentite, e a proposito di questa mia domanda di impiego? Che dite? Mi prendete? E’ mio il posto?

Padova, febbraio 2017

Note

Su cosa disse Oppenheimer

«when you see something that is technically sweet, you go ahead and do it and you argue about what to do about it only after you have had your technical success»

[quando vedi qualcosa che è tecnicamente dolce, vai avanti e discuti su cosa farci dopo solo dopo che hai ottenuto il tuo successo]

US Atomic Energy Commission – Personnel Security Board. “Proceedings: Hearing of  Robert Oppenheimer – Volume 2.” Washington DC., 1954. http://www.osti.gov/includes/opennet/includes/Oppenheimer hearings/Vol II Oppenheimer.pdf.

«Per quanto perverse e pazze possano essere le idee di quelli che sono al potere, […] ci saranno sempre di tecnici disposti a soddisfarle, che saranno affascinati dal problema tecnico e che non penseranno alle conseguenze. Per usare la terminologia di Oppenheimer, Dedalo deve aver trovato la sua mucca un animale dolce»

Hendrik Brugt Gerhard Casimir, Haphazard Reality: Half a Century of Science (Amsterdam University Press, 2010), 103.